FAQ

DOMANDE FREQUENTI SUI PAVIMENTI IN LEGNO

Assolutamente si, anzi, il pavimento in legno su massetto radiante è addirittura consigliabile poiché, essendo un materiale isolante, impedisce al corpo umano di disperdere il calore tramite i punti di contatto (piedi) rendendo per questo meno necessaria una temperatura elevata degli ambienti. Si può tradurre con la seguente frase: per garantire in confort degli occupati nelle pavimentazioni in legno servirà una minore temperatura superficiale, che implica un risparmio energetico.
Le moderne tecnologie oggi a disposizione hanno reso la costruzione a tre strati praticamente obsoleta. I materiali multistrato utilizzati come strato di supporto hanno qualità di incollaggio e stabilità molto elevate e come tali rendono il manufatto ancora più stabile di un tre strati.
Assolutamente si, anzi! Sfatiamo la leggenda che al legno fa male l’umido e l’acqua. Al legno fa male l’umidità stagnante ma non quella presente nell’ambiente, che gli fa invece preservare le sue qualità evitando spiacevoli ritiri. Verrà apprezzato inoltre perché diventa più spontaneo mettere un piede scalzo a terra sentendo la piacevole sensazione del legno. Inoltre gocce di acqua cadute accidentalmente a terra verranno assorbite dalla superficie lignea senza lasciare fastidiose tracce come nei pavimenti non assorbenti.
Assolutamente no, è frutto del retaggio di vecchie abitudini e di cattiva informazione soprattutto da fabbricanti che per limiti produttivi non potevano e non possono produrre due strati. Facciamo chiarezza: non vi sono norme tecniche che specificano quali siano le caratteristiche costruttive di un prodotto flottante. E’ il fabbricante che deve dichiarare il sistema di posa sulla base della sua esperienza, di test fatti e di qualità dei prodotti impiegati.
E’ una domanda che non impone una risposta certa poiché dipende molto dalle condizioni di impiego. Spesso la posa flottante è un ripiego necessario per risolvere problematiche presenti sul piano di posa o sulla natura dell’edificio. L’impiego di un buon materassino e di una posa flottante può infatti risolvere problemi quali: Risalita di umidità; Isolamento dal rumore proveniente dai piani sottostanti; Piano di posa non perfettamente stabile poiché costruito con vecchi materiali quali mattonelle che si staccano o vecchi pavimenti di legno mal ancorati.
Anche in questo caso non c’è una risposta certa, dipende dal tipo di utilizzo e poiché diversa è la natura protettiva dei due prodotti a confronto. L’olio non è un prodotto filmogeno e come tale la sovrapposizione di altro olio non implica alcun problema di adesione tra strati. Ecco che l’olio permette una manutenzione continua dei pavimenti e come tale possono mantenersi “come nuovi” per moltissimo tempo. Ma la manutenzione va fatta altrimenti lo stato di usura della superficie lignea deperisce in brevissimo tempo e senza possibilità di un semplice ripristino. E’ quindi un trattamento più adatto a luoghi con un forte traffico pedonale. La vernice è un prodotto filmogeno. Garantisce maggior protezione al legno fin quando non si assottiglia eccessivamente il film a causa dell’abrasione per calpestio. E’ un trattamento quindi adatto ad ambienti domestici o con bassa pedonabilità, dove cioè il film di vernice non verrà mai usurato per l’imponente mole di calpestio e al contempo difficilmente l’utente privato ha l’accortezza di manutentare con frequenza la sua superficie lignea.
La norma tecnica precisa che un pavimento in legno, per essere definito tale, deve avere almeno 2,5 mm di strato nobile e comunque possa essere rinnovato almeno due volte. In realtà le verniciature di ultima generazione offrono una elevata resistenza al graffio e all’usura ma al contempo sono difficilmente rimuovibili con le levigatrici da opera. Ecco quindi che quando si dovrà rinnovare la pavimentazione l’operatore riuscirà a malapena ad asportare parte del film verniciate senza intaccare la parte lignea se non per pochissimi decimi. Quindi un pavimento prefinito è rinnovabile moltissime volte; va altresì precisato che oggi molti pavimenti in legno si distinguono per trattamenti e colori che donano fascino estetico all’abitazione. Tutto questo viene ovviamente compresso fin dal primo rinnovamento pur lasciando inalterate le qualità strutturali (spessore, bisellatura, ecc.) della pavimentazione.
Purtroppo, se esposti alla luce, anche i pavimenti in legno prefiniti variano di colore nel tempo. Generalmente tutti i legni tendono a diventare più scuri ad eccezione del noce, teak e rovere termo trattato che invece diventano più chiari. In ogni caso il viraggio è così lento e progressivo che è difficile percepirlo in quanto l’occhio ne metabolizza la trasformazione senza percepirne il cambiamento.